Pepe Jeans Orologi per la collezione primavera estate 2016, propone un richiamo alle atmosfere e al mood della West London con riferimenti alle sue origini.
La collezione Pepe Jeans Orologi primavera estate 2016, rifacendosi al mood e all’atmosfera della West London, interpreta la British attitude del brand attraverso il preciso utilizzo di immagini grafiche, simboli e colori iconici. Molto importante e costante si rivela anche e soprattutto la capacitĆ innovativa del marchio, giĆ leader nella moda denim, ed ora protagonista anche nel design, nelle finiture e nella continua ricerca di tessuti di qualitĆ .
Quali sono i modelli da donna di Pepe Jeans Orologi per la primavera estate 2016?
Linea MEG: pensata per le ragazze piĆ¹ sportive, si puĆ² trovare in 4 modelli e si caratterizza per la cassa di grandi dimensioni, il bracciale in acciaio e la multifunzionalitĆ . Fra i colori possiamo trovare blu, azzurro, pesca e lilla.
Linea CHARLIE: pensata per le ragazze che amano lo stile vintage e retrĆ². Si caratterizza per la cassa semplice che si abbina ai cinturini proposti in diverse varianti: in pelle e frange dal mondo hippie, in tessuto rigato stile Muppies, o riprendendo le fantasie abituali delle collezioni di abbigliamento di Pepe Jeans London.
Molto importante notare per la linea Charlie l’utilizzo dell’iconico colore blu in tutte le sue declinazioni.
Pepe Jeans Orologi nasce negli anni 70 e cresce per le strade di Londra con una visione chiara fin da subito: creare un marchio emozionante di moda denim in tutto il mondo.
La collezione Pepe Jeans Orologi ĆØ pensata ancora oggi per un pubblico di riferimento giovane, contemporaneo ed in continua evoluzione. Il vero filo conduttore ĆØ una forte concentrazione di idee e di nuove proposte.
La societĆ ĆØ infatti convinta che:
“Il successo di una licenza si basi sulla capacitĆ di capire i valori del marchio trasformandoli in un prodotto aspirazionale, di qualitĆ : nel caso di Pepe Jeans London il suo rivolgersi soprattutto, ma non solo, alla nuova generazione di giovani del terzo millennio.”
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